Spotlight special [ITA]: Intervista a Dario Leone
Nel trentesimo dalla strage di Capaci, a Londra la funzione sociale del teatro
Hi! Welcome back to a special issue of Spotlight, a fortnightly collection of news, articles and events about organised crime and corruption curated by Firm UK.
As you might have noticed from the title, this issue is entirely in Italian given the topic: as previously mentioned, on the 12th of November 2022, the Young Actors Theatre in Islington will host “Bum ha i piedi bruciati”, a monologue about the life of Sicilian judge Giovanni Falcone, which has been thought and performed only in Italian.
We met with director and actor Dario Leone to learn more about how he came up with the idea.
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Grazie!
Il 12 novembre 2022 andrà in scena “Bum ha i piedi bruciati”, un monologo teatrale sulla vita del giudice Giovanni Falcone, diretto e recitato da Dario Leone.
Stavolta, e come molte altre in passato, uscirà fuori dai confini nazionali per farsi conoscere in territorio britannico. Lo spettacolo si terrà allo Young Actors Theatre di Islington, Londra e richiamerà la comunità italofona nella capitale inglese in occasione del trentesimo anniversario delle stragi che segnarono una svolta nella lotta alla mafia. Al suo termine, si terrà un Q&A moderato dalla nostra Anna Sergi, Professoressa di Criminologia all’Università dell’Essex ed autrice di molti libri riguardo la criminalità organizzata nonché podcaster.
FIRM UK, associazione promotrice dello spettacolo, ha incontrato il regista Dario Leone per una chiacchierata.
B: Ciao Dario, intanto grazie per aver scelto di incontrarci. Vorrei subito introdurre lo spettacolo – in italiano ed in palermitano – che, dal trailer, si evince aver per protagonista anche un pupazzo con il quale tu spesso dialoghi. Un modo non convenzionale per raccontare Giovanni Falcone.
D: Ciao a tutti, e grazie molte a voi per l’opportunità. Sì, sicuramente “Bum ha i piedi bruciati” non è il solito racconto del dottor Falcone, ma la ragione risiede proprio nel fatto che con questo monologo non abbiamo voluto narrare soltanto il giudice quanto piuttosto la persona, che poi è ciò che spesso dimentichiamo: chi era nella sua vita privata Falcone? Dai racconti di chi lo ha conosciuto in vita, Giovanni Falcone – tanto quanto il suo amico di infanzia e collega fidato Paolo Borsellino – era una persona allegra, ironica, che amava la vita. Non è, dunque, la solita retorica dell’antimafia.
B: Un tocco gioioso e giocoso che fornisce allo spettatore un senso di familiarità e permette, probabilmente, di entrare ancora di più in empatia con la persona di Falcone. Fra gli aneddoti che si raccontano sulla sua persona ricordiamo, per esempio, che era un grande collezionista di papere. Ma è forse stato un po’ rischioso presentare il lato della persona comune chi viene visto da chiunque come un eroe?
D: Sicuramente sì, il timore iniziale che il pubblico potesse non apprezzare o comprendere l’intento c’era. Quando nel 2015 scrissi lo spettacolo, decisi di farlo leggere alla signora Maria Falcone, sorella del giudice. Ero incerto di come sarebbe andata: d’altronde per noi era il giudice Falcone, ma per lei era suo fratello. Eppure, con mia enorme sorpresa, la risposta fu gratificante: non solo la signora Maria apprezzò il monologo, ma scelse di patrocinarlo attraverso la Fondazione Falcone da Lei presieduta. Mi disse che trovò quel testo in linea con la persona di suo fratello e che era finalmente qualcosa di diverso. Anche Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, è venuto a vederci commentando di aver riso e pianto insieme, e di aver vissuto delle emozioni che raramente provava in queste occasioni. Una gran bella soddisfazione che, vorrei ricordare, è il risultato di un lavoro di squadra: luci e scene sono di Massimo Guerici, animazione di Ghila Valabrega, voce off di Emilia Scarpati Fanetti.
B: Molto interessante! Come mai, allora, la scelta di uscire fuori dall’Italia e proporre lo spettacolo alla comunità italofona all’estero? Non è la prima volta che accade.
D: No, infatti, non è la prima volta per noi. Fin dagli esordi, abbiamo avuto una richiesta – soprattutto da parte degli Istituti Italiani di Cultura di vari Paesi europei – di presentare il monologo presso le loro sedi. Siamo, per esempio, stati ospiti dell’ambasciata italiana a Bruxelles in occasione dell’80° compleanno del giudice Falcone, ed altre due volte sempre in Belgio. Ma poi anche Francia, Germania, più in là saremo in Spagna ed ora Londra, che sarà la nostra prima volta. A proposito, vorrei ringraziare il Manifesto di Londra per averci aiutato nell’organizzazione e tutte le altre associazioni a vario titolo coinvolte nell’evento.
Ma siamo anche in giro per l’Italia: in occasione del trentesimo dalla strage di Capaci, abbiamo messo in scena “Bum ha i piedi bruciati” al prestigioso teatro Franco Parenti di Milano e contiamo di continuare a portare la storia di Falcone uomo ancora in giro per i teatri.
B: Qualche progetto di uscire anche fuori dall’Europa?
D: Sì, stiamo organizzando lo spettacolo a New York dove c’è una ricca comunità italofona, ma i problemi logistici sono più difficili da risolvere che in Europa. Quindi, se qualcuno volesse aiutarci, siamo sempre disponibili e felici di portare quest’arte fuori dall’italia.
B: Da ultimo, tu Dario, in quanto attore e regista, come hai concepito l’idea di “Bum ha i piedi bruciati”?
D: Bella domanda! In realtà, ho sempre considerato il teatro come avente anche una funzione sociale e, dunque, l’idea è nata con un interesse a raccontare la storia delle persone, come esseri umani, come persone comuni. Un tratto che spesso dimentichiamo quindi, giustamente, idealizziamo e vediamo come eroi delle persone che hanno speso la loro intera vita per una causa tanto importante.
Di “BUM ha i piedi bruciati” abbiamo parlato anche in un’edizione speciale della nostra newsletter Spotlight.
Lo spettacolo è patrocinato dalla Fondazione Falcone. Inoltre, fra le associazioni a vario titolo coinvolte nell’evento di novembre vi sono: Comites Londra, Manifesto di Londra, ANPI Londra, PD Londra, Cinema Italia UK, INCA, and The Italian Bookshop.
L’appuntamento è sabato, 12 novembre 2002 allo Young Actors Theatre, Islington N1 0ES, 70-72 Barnsbury Rd con ingresso dalle ore 19:00 ed inizio previsto alle ore 20:00.
Per accedere, è possibile acquistare il biglietto – al costo di 15£ – a questo link: il costo del biglietto di ingresso copre una parte delle spese organizzative, ed ogni donazione a sostegno della manifestazione è sempre gradita.
Per contattare gli organizzatori, basta visitare la pagina Facebook dedicata o il sito internet del regista Dario Leone.